Erano moto con semimanubri e cupolino, come vere supersportive, ma con il motore a vista come le stradali e naked. Un ibrido estetico “ne' carne ne' pesce” dallo scarso successo, ma dalla grande passione
Il picco di popolarità (senza esagerare) è stato raggiunto a cavallo del 2000, ma il mercato già iniziava a ragionare in maniera diversa. Le economie di scala diventavano sempre più importanti anche nella produzione motociclistica e le nicchie sono state pian piano tagliate fuori dai piani futuri delle case. Non aveva più senso produrre moto per un'utenza così ristretta e che col passare degli anni andava sempre più ad assottigliarsi.
L'ultima spinta di orgoglio della categoria è arrivata da Aprilia, che con la SL1000 Falco del 2000 ha proposto una alternativa stradale semicarenata motorizzata Rotax V60 nella variante montata sulla Caponord: moto sublime sotto tutti i punti di vista ma ennesimo tonfo di mercato in un periodo di esplosione delle sportive carenate “prontopista”.
Ultima in elenco la seconda serie Suzuki SV650S del 2003 offerta anche con il motore 1000 che fu della TL. Entrambe le versioni non hanno raggiunto il successo di vendite della sola 650 dell'esordio e anche qui bastarono pochi anni a vederla completamente sparire, lasciando sul mercato solo la più razionale e apprezzata versione naked.
Rewind, Moto Guzzi MGS- 01 Corsa: l'aquila che vinse a Daytona
2 di 2
Link copiato