Sembrano simili, però, numeri e dettagli alla mano, le nuove Adventure KTM sono abbastanza diverse. La 1290 è più potente, ha il faro anteriore inedito, le sospensioni semi attive e una strumentazione completamente digitale al posto del classico cruscotto analogico/digitale.

KTM 1290 Super Adventure S e 1090 Adventure: gemelle diverse

Nasce intorno a un inedito e compatto quadricilindrico in linea, che al suo interno nasconde una tecnologia da MotoGP, la fasatura variabile della distribuzione SR-VTT. Il motore Suzuki, magro come un maratoneta, ha permesso agli ingegneri che si sono occupati della ciclistica di avvicinare l'avantreno al perno del forcellone che è stato allungato senza incrementare l'interasse, addirittura ridotto da 1420 a 1405 millimetri.

Suzuki GSX-R 1000 R: la belva è nuda

Ha un motore potentissimo che però non mette mai in imbarazzo, per merito della fasatura variabile della distribuzione e di un'elettronica ben tarata. È stabile ma anche molto maneggevole. Non è magia, ma il risultato di un progetto sano, che ha impiegato quattro anni a nascere e crescere.

Suzuki GSX-R 1000 R: vola come una farfalla, punge come un'ape

Il primo test della nuova supersportiva di Hamamatsu si è svolto a Phillip Island, in Australia, dove la Casa giapponese ha messo a disposizione solo la più performante versione "R". Le principali differenze rispetto al modello Standard (GSX-R 1000) riguardano le sospensioni, sempre fornite dalla Showa ma meno sofisticate, perché prive della tecnologia Balance Free, e l'elettronica, che sulla "R" è arricchita dall'ABS cornering, dal quickshifter con funzione downshifter e dal launch control. Inoltre, sulla versione standard non ci sono i fari di posizione a LED, la batteria ultra leggera e il display LCD con fondo nero. Ovviamente cambiano anche i prezzi (franco concessionario), entrambi molto competitivi. La GSX-R 1000 costa 16.590 euro; per portarsi a casa la GSX-R 1000 R servono 18.990 euro. In Italia, entrambe saranno disponibili nella livrea Suzuki racing e in nero. Non sarà importata la GSX-R 1000 di colore rosso.

Suzuki GSX-R 1000 R: cosa cambia rispetto alla standard

Uno scatolotto cercherà di contrastare le emissioni inquinanti delle due ruote

Moto: arriva il canister, amico dell’ambiente

La scrambler Yamaha è stata customizzata dal californiano Jeff Palhegyi senza stravolgere le caratteristiche di guida.

Yamaha SCR950 Yard Built

Il lavoro svolto sul motore, ora omologato Euro 4, è stata l'occasione per migliorare diversi dettagli e allungare la lista degli optional. Ora ci sono sospensioni semi attive più sofisticate, la retromarcia e addirittura il sistema di chiamata di emergenza ad attivazione automatica.

BMW K1600GT: l'ammiraglia si rifà il trucco

Nel 2017 la Casa tedesca propone tre versioni della R1200GS. Oltre alla standard, ci sono la Exclusive, dedicata a chi vuole fare turismo su strada nel massimo del comfort, e la Rallye (compromesso tra la R1200GS e la R1200GS Adventure), pensata per coloro che amano l'off road, dove la sella monopezzo, i cerchi a raggi, le ruote tassellate (che si possono richiedere al posto di quelle stradali) e le protezioni per il telaio e il motore sono indispensabili. Come optional, BMW ha previsto anche delle sospensioni con escursione maggiorata.

La BMW R1200GS si fa in tre: Standard, Exclusive e Rallye

Ha un design aggressivo, che ben si sposa con le caratteristiche del suo quattro cilindri in linea e con la rinnovata ciclistica. La Z900 è più leggera della versione 800 e reattiva della 1000. Un compromesso che piacerà a chi ama la guida sportiva. L'ABS è di serie. Il controllo di trazione non è disponibile, neppure come optional.

Kawasaki Z900: sportiva nell'aspetto e nella sostanza

Abbiamo provato in Spagna il nuovo modello della Casa di Akashi: equilibrata, agile, potente nella frenata, è una delle migliori proposte per chi vuole iniziare (o re-iniziare) a guidare una due ruote

Kawasaki Ninja 650: su strada

Kawasaki Ninja 650: foto

Rispetto alla precedente versione, ha guadagnato potenza e coppia soprattutto agli regimi e ha un'elettronica che consente di modificare numerosi parametri. Anche per le nuove CBR1000RR è iniziata la "rivoluzione digitale"!

Honda Fireblade e Fireblade SP: sexy e tecnologica anche sotto il vestito

Avantreno stabile e preciso, la sua dote migliore, ma anche tanta manggevolezza. Le nuove Fireblade sono efficacissime durante la fase d'inserimento in curva, dove ricordano la RC213V-S.

Honda Fireblade e Fireblade SP: avantreno incollato all'asfalto

La CBR1000RR cambia passo. Anche la Fireblade standard, come la SP, ha un motore che, rispetto alla precedente versione, ha guadagnato potenza e allungo, e perso tanti chilogrammi. Solo sulla SP c'è il serbatoio in titanio, che assicura un ulteriore risparmio di peso: 195 kg anziché 196 kg.

Honda CBR1000RR Fireblade: più potenza (192 CV), meno peso (196 kg)

Come sulla versione standard, c'è la nuova piattaforma inerziale (IMU), sviluppata intorno al comando gas ride by wire. Inedite le sospensioni semi attive, fornite dalla Öhlins (sulla versione standard sono state utilizzate le Showa), come sulla precedente versione SP, sulla quale non era possibile variare la taratura attraverso l'elettronica.

Honda CBR1000RR Fireblade SP: la prima con delle semi attive

Monta lo stesso bicilindrico della Scrambler ma ha un pizzico in più di allungo, che ben si sposa con la sua immagine sportiva.

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Condivide la meccanica con la Street Cup ma è più versatile, per merito di una posizione di guida che garantisce un migliore comfort e permette di gestire meglio la moto in curva.

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