Come Cambia: Ducati Streetfighter V2
Dalla prima generazione di Streetfighter bicilindrica a quella presentata qualche giorno fa c'è un abisso, sia di estetica che di tecnica. Messe una accanto all'altra possiamo percepire l'evoluzione di Ducati in appena pochi anni
Michele Lallai
18 nov 2021
Troppo diverse, ma entrambe Streetfighter

Imparagonabili, parlano due lingue diverse, eppure sono entrambe spiccatamente Streetfighter. Si riconosce l'appartenenza alla stessa "specie" se si guarda oltre i dettagli fino al layout complessivo del design: il faro anteriore piccolo, incastrato fra gli steli e dalla forma che protunde verso la ruota anteriore, sovrastato dalla strumentazione e sprovvisto di alcun cupolino aerodinamico.
Per entrambe le moto la linea è marcatamente a cuneo, accucciata sul frontale e con la linea del serbatoio che segue verso l'alto, guidando il codino verso il cielo. La sensazione che si ebbe quando fu presentata nel 2008 era di una moto prepotentemente sbilanciata in avanti, una sensazione che si ritrova anche nella nuova versione (sia V2 che V4) e che rappresenta il vero marchio distintivo della Streetfighter. E' questa l'unica cosa che può rendere queste due moto geneticamente simili pur appartenendo a due generazioni completamente diverse.
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