Le 10 moto provate più interessanti del 2018

Per la fine dell’anno abbiamo deciso di raccogliere le prove delle 10 moto che più ci hanno colpito durante il 2018, per spiegarvi il perché...

AA. VV. (pubblicazione a cura Diego D'Andrea)

28.12.2018 08:47

6. Yamaha Niken

Non c’è alcun dubbio, Yamaha Niken rappresenta una sfida coraggiosa e senza precedenti al mercato, costringendo appassionati e non ad interrogarsi sul concetto di moto comunemente inteso: fa parte della categoria, qualunque mezzo che ne abbia le fattezze, oppure è una questione principalmente di sensazioni di guida?

Yamaha Niken: le foto della prova

Yamaha Niken: le foto della prova

Gli scatti di una delle novità a due ruote più rivoluzionarie degli ultimi anni

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Insomma, forma o sostanza? Perché a guardarla da una certa angolazione, la Niken, sembra una moto a tutti gli effetti; ma basta rivolgere lo sguardo all’avantreno, con la doppia ruota e le robuste forcelle, per ritrovarsi al cospetto di un’autentica invasione aliena. Per mettere alla prova questo mezzo così innovativo, abbiamo sfidato gli elementi sulle spettacolari strade delle alpi austriache: pioggia, sole, vento e persino neve, tra le spire del Grossglockner, fino a superare quota 2.550 metri sul livello del mare. Tornando per un attimo al quesito iniziale, se per assurdo si guidasse una Niken bendati, non ci sarebbe alcun dubbio sul tipo di mezzo che si starebbe conducendo: una moto a tutti gli effetti. Con un plus importante, una sensazione di fiducia mai sperimentata in precedenza. In sella, l’impegno psicologico non supera mai i limiti della “comfort zone” e allo stesso tempo il divertimento si impenna; persino in situazioni difficili dove in genere ‘si tirano i remi in barca’. Yamaha Niken è spinta da un motore 3 cilindri da 847 cc, capace di erogare una potenza massima di 115 CV. L’avantreno sfrutta l’avanzata tecnologia leaning multi-wheel, con sterzo Ackermann a doppia forcella rovesciata, per gestire al meglio le due ruote anteriori “pieganti” da 15 pollici (la posteriore è da 17). Il telaio presenta una struttura ibrida in acciaio e alluminio, con forcellone in alluminio. Per quanto riguarda l’elettronica, spiccano tre D-Mode preimpostati, che modulano la risposta del motore in base alla grinta desiderata e alle diverse condizioni di guida. Non mancano poi il Traction Control (settabile su due diversi livelli di intervento e all’occorrenza disinseribile) e il Cruise Control, azionabile sopra i 50 km/h. Previsto di serie, anche il cambio Quick Shift System per innesti di marcia (solo a salire) senza l’utilizzo della frizione. La frenata è gestita da una coppia di dischi all’anteriore e dal classico disco singolo al posteriore. Yamaha Niken pesa 263 kg col pieno di benzina, mentre il serbatoio può contenere 18 litri.

VIDEO-TEST Yamaha Niken, (T)rivoluzione totale

VIDEO-TEST Yamaha Niken, (T)rivoluzione totale

Yamaha irrompe sul mercato con la Niken, più che un nuovo modello, un autentico cortocircuito che costringe addetti ai lavori e non a interrogarsi sul concetto di moto comunemente inteso: fa parte della categoria, qualunque mezzo che ne abbia le fattezze, oppure è una questione principalmente di sensazioni di guida? Insomma, forma o sostanza? Perché a guardarla, la Niken, da una certa angolazione sembra una moto a tutti gli effetti; ma basta rivolgere lo sguardo all’avantreno, con la doppia ruota e le robuste forcelle, per ritrovarsi al cospetto di un’autentica invasione aliena. Ve la raccontiamo per bene all'interno di questa video-prova.

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Guidando su asfalto bagnato, facilità ed efficacia sono risultati disarmanti, con prestazioni inarrivabili (e neanche lontanamente immaginabili) per una moto tradizionale. La doppia ruota infonde fiducia, dà stabilità, e consente pieghe fluide in tutta sicurezza, mentre il posteriore - per altro molto ben monitorato dal traction control - arriva a derapare dolcemente e in maniera (del tutto) controllabile, solo quando si spalanca il gas senza ritegno in curva. Sull’asciutto, invece, i vantaggi rispetto ad un mezzo tradizionale (soprattutto in termini di divertimento di guida) si assottigliano. Alla maggiore sveltezza di una moto tradizionale tra le curve, si contrappone un senso di sicurezza mai sperimentato, che invita ad osare, riduce lo stress, senza costringere a particolari sacrifici sul fronte del “fattore fun”. Niken piega duro, assolutamente credibile l’angolo dichiarato di 45°. L’avantreno, nei cambi di direzione, è più svelto del previsto, rendendo quasi inavvertibile la maggiore inerzia direzionale dovuta, giocoforza, alla doppia ruota. Una volta resettato lo stile di guida, sfruttando il vantaggio dei due pneumatici anteriori per aumentare la velocità in percorrenza e aprire con anticipo il gas in uscita di curva, ci si ritrova ad andare davvero forte senza fatica. Solo la frenata meriterebbe un po’ di mordente in più, mentre il cupolino di serie lascia scoperto il casco in velocità (ma la soluzione è già nel catalogo accessori della Casa). In conclusione, un mezzo (che con buona pace degli scettici, può essere considerato una moto a tutti gli effetti) che può incuriosire, da un lato, chi è sempre a caccia dell’ultima novità tecnologica, dall’altro, chi vuole sperimentare inediti livelli di sicurezza e feeling su strada; senza trascurare tutti quegli appassionati, stufi di guidare un maxi scooter sportivo, che vogliono lanciarsi in un’esperienza in sella più coinvolgente e performante. Yamaha Niken può essere ordinato online, sul sito Yamaha Motor, al prezzo di 14.990 euro.
(Diego D’Andrea)

7. Triumph Tiger 800 XC

Perfetto compromesso tra strada e fuoristrada, nella versione XC con ruota anteriore da 21’ la Tiger è una moto “tutto fare”, facile, divertente e performante, capace di portarti in capo al mondo o di regalare divertimento tra le strade di montagna, senza sfigurare affatto nel communting urbano del percorso casa-lavoro, dove si lascia condurre con facilità.

Primo contatto Triumph Tiger 800 2018 - LE FOTO

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Gli alleggerimenti alle masse interne del tre cilindri lo rendono ancora più brillante e divertente nella guida sportiva come nel fuoristrada leggero, dove la facilità di dosaggio del gas quasi non richiederebbe il controllo trazione. In sella vieni subito colpito dalla strumentazione TFT a colori e dalla facilità della sua gestione tramite joystick al manubrio. Leggera, facile da dirigere, basta qualche metro per entrarci in confidenza e iniziare a guidarla disinvolti, con il propulsore che tra i 6 e i 9.000 giri offre decisamente il meglio di sé. Con la maggior escursione sospensioni, la XC accusa un discreto affondamento in staccata ma senza che l’assetto globale ne risenta troppo. Pregi: carattere propulsore, protezione aerodinamica, agilità. Difetti: comando frizione meccanico, regolaz.precarico monoammortizzatore.
(Andrea Toumaniantz)

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