Come è cambiata: Honda Hornet

Dalla prima presentazione nel 1997 sono passati ben 25 anni, ed è tempo per la calabrona giapponese di rinnovarsi come mai prima d'ora. Mettiamo a confronto l'originale 4-in-linea con la nuova bicilindrica: hanno la stessa anima?

Michele LallaiMichele Lallai

5 ott 2022

DNA Hornet? 

Sono moto che condividono lo stesso corredo genetico? A guardarle si direbbe di no, sono distanti anni luce e fanno parte di due modi completamente diversi di interpretare il concetto di moto naked. I punti di contatto sono legati più al senso del modello che a somiglianze tecnico-estetiche, e lo si può intuire se andiamo a vedere il target a cui è destinata e che posto ha nel listino Honda. Come la Hornet di primo pelo, anche la nuova è dedicata a una clientela giovane e dinamica, che usa la moto per divertirsi e che ama la sportività senza impegnarsi in maximoto costosissime e impegnative. La "classe media" di oggi non è quella del passato, ed è logico che una reinterpretazione in questa chiave abbia senso, considerato che la dinastia a 4 cilindri di media cilindrata è andata avanti negli anni (con la serie CB) ma non ha avuto successo come in passato.

Infine quello che mi piace definire "effetto Hornet", ovvero la capacità di far discutere e di attirare le attenzioni degli appassionati fin dal primo contatto. 25 anni fa fu una rivoluzione sia in casa Honda che sul mercato, era sulla bocca di tutti e non si faceva fatica a riconoscerla come uno dei mezzi più intelligenti e "facili" di quei tempi. Questa nuova creazione, diversa in tutto, è ancora una moto che sa stare sulla bocca di tutti e che promette di essere facile e appagante nella guida, proprio come la sua progenitrice. 

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