Sono due nuove cruiserine cinesi che stupiscono per qualità costruttiva, stile ed equilibrio generale, oltre al loro motore a V dal sound coinvolgente
La base tecnica è la stessa, identica, della Chincilla 500, ma il look cambia parecchio con sovrastrutture e posizione di guida riviste. All'anteriore cambia la cornice faro e compaiono delle cover per la forcella molto particolari, che da un alto ricordano le forcelle Springer e da un'altro il massiccio anteriore di special come le Confederate. Il codino viene "choppato" in favore di una singola sella ad effetto fluttuante, con il gruppo faro-targa che viene ancorato al forcellone. Le pedane sono poste alla stessa distanza della sorella, ma il manubrio è più basso e obbliga a una guida più rannicchiata, meno comoda e più aggressiva. A livello di ciclistica, la doppia molla posteriore della Chincilla viene sostituita da un mono laterale che pulisce la linea del posteriore e si nasconde sotto uno dei fianchetti laterali.
A livello di guida, la Napoleonbob risulta un po' più rigida della sorellina biposto, e se uniamo la seduta meno comoda è chiaro che questa versione è più indicata per il tragitto casa-bar e meno per i giri a medio raggio. L'estetica è comunque coinvolgente e appaga la vista, con una colorazione nera impreziosita da filetti e cerchi oro che ricorda le macchine da corsa con livrea JPS. Davvero ispirata e con un sound ancora più coinvolgente rispetto alla Chincilla, tutto da gustare in uscita di curva.
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