Test Yamaha MT-09 Y-AMT: una bella sorpresa!

Test Yamaha MT-09 Y-AMT: una bella sorpresa!

Praticità d'uso e tutta la sportività connaturata al marchio. Queste le promesse della Casa giapponese per il nuovo cambio automatico/manuale all'esordio sulla hyper naked tricilindrica

11.09.2024 16:57

Una cosa è certa, tra i temi caldi del mercato 2025 ci sarà sicuramente quello delle moto a cambiata automatica/manuale. Dopo Honda - che ormai più di 10 anni fa ha aperto la strada con il suo DCT (apprezzatissimo, come testimoniano i dati di vendita) - sono diverse le Case motociclistiche in procinto di far esordire i propri sistemi. Tra queste, Yamaha, che anticipando BMW e KTM, ci ha fatto testare per prima, lungo un percorso di oltre 300 chilometri nei dintorni di Barcellona, il suo Y-AMT al debutto sulla hyper naked MT-09.

Y-AMT: DI COSA SI TRATTA

Ma cos’è esattamente la tecnologia “Y-AMT”? Semplificando, via la leva della frizione, via il pedale del cambio, si tratta di un sistema a cambiata automatica/manuale. Diversamente dal DCT di Honda, però, che adopera una trasmissione a doppia frizione, qui abbiamo un più semplice (ma come vedremo, non meno efficace; e soprattutto, ben più leggero) cambio elettroattuato: sfruttando la capacità di analisi della piattaforma inerziale in grado di leggere e analizzare gli innumerevoli dati forniti dai diversi sensori a bordo (velocità, angolo di piega, frenata, accelerazione, azione sul comando del gas, etc), viene generata automaticamente la cambiata ideale “interpretando” il tipo di conduzione e le condizioni di guida. Ovviamente, rimane sempre la possibilità di agire in maniera manuale - anche quando la moto è in modalità automatica - tramite l’interruttore basculante sul blocchetto sinistro con due appositi comandi (ma come vedremo è possibile cambiare anche utilizzandone solo uno).  Una tecnologia multipiattaforma che in futuro andrà ad equipaggiare diverse tipologie di moto e motorizzazioni all’interno della gamma Yamaha (affiancando i modelli con trasmissione tradizionale, per i quali rappresenterà un’alternativa).

LA MT-09 È SEMPRE LEI

Per quanto riguarda la MT-09, ammenoché non siate sbarcati l’altro ieri da Marte di lei sapete già tutto: si tratta di una muscolosa naked sportiva spinta dall’eccellente tricilindrico CP3 di 899 cm3 e 119 cavalli; un mezzo dalla buona dotazione elettronica e ciclistica che nella sua ultima evoluzione 2024, oltre ad una ergonomia rivista per aumentare efficacemente il feeling con l’avantreno nella guida brillante, ha ottenuto una nuova pompa radiale Brembo, il cruise control, lo schermo a colori TFT da 5’’, la connettività con lo smartphone di serie e la presa USB di tipo C installata sotto la sella. In più, sulla versione Y-AMT oggetto del test l’accensione avviene tramite sistema smart key. Rispetto alla MT-09 standard il peso aumenta di 2,8 Kg (196 quelli totali in ordine di marcia), che all’atto pratico, anche per il punto in cui sono “allocati”, non si avvertono minimamente. Non male, se si considera quanto maggiormente incida sulla bilancia un sistema come il DCT Honda. 

NON ERA MEGLIO INIZIARE CON LA TRACER 9?

Ma perché Yamaha ha scelto proprio la MT-09 per far esordire questa tecnologia invece di un modello che ne esaltasse di più facilità e praticità d’uso come ad esempio la Tracer 9? Presto detto: la voglia di mostrare come l’Y-AMT sia nato (anche) per rivoluzionare l'esperienza di guida sportiva. Insomma, un fatto di cromosomi. E quelli Yamaha sono irrimediabilmente intrisi di adrenalina.

MT-09 Y-AMT IN AZIONE: GUIDA AUTOMATICA

Subito una considerazione: il funzionamento è semplice e intuitivo e lo si metabolizza nel giro di 10 minuti. La conduzione automatica prevede 2 modalità, D e D+, entrambe basate sul riding mode “Street” ma con logiche di cambiata che, nel caso di D+, esaltano la sportività. D è perfetta in città, con transizioni da una marcia all’altra sempre smooth anche a basse velocità; D+ è più indicata quando si cerca una conduzione "allegra" su un bel percorso extra-urbano. In quest’ultimo caso, uno dei modi migliori per godersi l’Y-AMT è sicuramente guidare in D+ intervenendo manualmente quando lo si desidera. Ad esempio scalando una marcia per avere più freno motore (e caricare l’avantreno) negli ingressi di curva più aggressivi; oppure per ottenere immediatamente maggior abbrivio facendo salire il motore di giri con una scalata. Quando poi si avverte che il sistema, tarato per una conduzione brillante ma non sportivissima, non asseconda al 100% i propri desideri (perché magari,durante una percorrenza di curva, inserisce autonomamente una marcia in più rispetto a quella che si vorrebbe), significa che chi guida è alla ricerca di maggiore aggressività; e in questo caso, è la stessa Yamaha a suggerire di passare in modalità manuale e prendere il controllo, così da godersi in maniera libera tutto il potenziale adrenalinico del mezzo (è possibile alternare al volo le modalità AT (automatica) e MT (manuale), anche in movimento, attivando il pulsante sul blocco comandi di destra).

MT-09 Y-AMT IN AZIONE: GUIDA MANUALE

Per cambiare si usano indice (alzata) e pollice (scalata) della mano sinistra, oppure si può usare il solo indice per alzata e scalata. Ottima l’ergonomia dei tasti, fluidi nell’utilizzo e praticamente privi di attrito o sensazione di ruvidità. Così come la sensibilità del sistema e il feeling che restituisce. Le cambiate risultano a dir poco fulminee e simulano molto bene - ma all’ennesima velocità - una cambiata tradizionale. E’ tutto talmente istantaneo, veloce e divertente, soprattutto in modalità di guida Sport, che si finisce con utilizzare il cambio molto di più di quanto sarebbe necessario (o si farebbe normalmente). E con grandissimo gusto! Anche in rettilineo, mentre si guida tranquilli… solo per il semplice piacere di scalare una marcia e sentire improvvisamente il motore urlare nella parte alta del contagiri mentre ti proietta in avanti. E tutto con il semplice movimento di un dito.
L’Y-AMT digerisce a dovere anche le scalate più selvagge senza scomporsi (comprese quelle insensate, nei rapporti più bassi, cercate apposta per verificarne le reazioni). Inoltre, al momento di fermarsi, percepita una velocità prossima all’arresto, il sistema scalerà automaticamente fino alla prima marcia. Molto comodo. 
In conclusione, se la modalità AT è efficiente e ben progettata (brava Yamaha, non era scontato con un sistema all’esordio), la manuale MT ti conquista.

MT-09 Y-AMT: PIACE MENO

Ma c’è anche qualcosa che non convince a pieno. Ad esempio, una volta spenta, la moto rimarrà in prima marcia se non si sarà preventivamente inserita la folle: non essendoci un freno di stazionamento, si garantisce così l’immobilità quando si parcheggia su strade in pendenza. Per inserire la folle e spostare il mezzo a motore spento, sarà quindi necessario riaccendere il quadro e agire sugli appositi comandi. Nulla di ché, l’accensione è abbastanza veloce; ma neanche il massimo: immaginate ad esempio - caso classico - di voler spostare la MT-09 Y-AMT in garage ma di aver lasciato la smart key in casa; se prima di spegnerla non vi sarete premurati di metterla in folle, sarà “bloccata” in prima e dovrete per forza tornare a casa a prenderla. E di situazioni così se ne possono immaginare più di qualcuna.

Yamaha MT-09 Y-AMT: la gallery del test

Yamaha MT-09 Y-AMT: la gallery del test

Abbiamo provato la tricilindrica Yamaha equipaggiata con l'inedito cambio automatico/manuale sulle strade incredibili nei dintorni di Barcellona

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CONCLUSIONI E PREZZO

Detto questo, gli ultraconservatori amanti della frizione e del pedale del cambio, difficilmente apprezzeranno questa novità. Chi invece già usa con soddisfazione un normale quick shifter potrebbe facilmente venirne sedotto; in particolare, dalla cambiata manuale al manubrio. Veloce, efficace e sorprendentemente galvanizzante… fidatevi! 
Anzi no, non lo fate, prenotate un test ride e provate voi stessi… poi fateci sapere.
In concessionaria da ottobre, la MT-09 Y-AMT costa 11.390 euro. Tre le colorazioni: Tech Black, Midnight Cyan e Icon Blue.

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