Boir ovvero “Best Of Italy Race”

Siamo stati all’edizione 2018 di un affascinante evento motoristico, dove moto, auto (e bici) italiane sono protagoniste

Max CaraniMax Carani

20 set 2018 (Aggiornato alle 11:38)

BOIR, Castell’Arquato-Morfasso 26 Km, auto, moto e biciclette: fino a pochi anni fa e, probabilmente, per molte persone ancor oggi, queste parole messe in fila non dicono molto. Se però diciamo che questa era la 3° edizione di BOIR, acronimo di Best Of Italy Race 2018, gara che si disputa su un percorso stradale interdetto alla normale circolazione, con un parco chiuso nelle giornate del 14, 15 e 16 Settembre, ecco che la faccenda inizia a farsi più chiara. E nonostante una pubblicità tutto sommato scarsa, diciamo subito che BOIR 2018 è stato una... meraviglia! Un successo di partecipazione, di pubblico e, ne siamo certi, anche di critica.

NONOSTANTE L’ORGANIZZAZIONE SIA INGLESE, la manifestazione è riservata, prevalentemente, a mezzi di fabbricazione italiana, dal puro spirito corsaiolo e sportivo. ll tutto ambientato nella splendida cornice di Castell’Arquato (e più in generale, nel territorio a cavallo del confine tra Parma e Piacenza), con il patrocinio di ACI Sport. Come detto, sono ammesse auto, moto e biciclette; noi abbiamo partecipato ovviamente in moto, con il collega Paolo Pavesi a bordo di una Suzuki Katana 1100, una sorta di Wild Card all’interno dell’evento, su gradito “invito” di Andrea Ferdinandi, del Comitato Organizzatore.

UNA GIAPPONESE, la nostra Katana, ma del resto non unica straniera, perché qualche pregiato esemplare di fabbricazione estera si è fatto ammirare qua e là. Scendendo nel dettaglio, il venerdì prevedeva una sessione in pista sul circuito di Varano de’ Melegari, con successiva visita pomeridiana allo stabilimento Dallara, che si trova nella stessa cittadina; ma sono stati il sabato e la domenica il fulcro della manifestazione.

ISCRIZIONI DI RITO, BRIEFING, PREPARAZIONE MEZZI e poi in sella fino a Morfasso per 26 km di divertimento. La partecipazione è stata massiccia: oltre 100 moto hanno popolato la piazza e i viali del paese piacentino e fra i tanti partecipanti, vorremmo segnalare i competitivi e vittoriosi fratelli Guareschi, Vittoriano e Gianfranco, con le loro Moto Guzzi, il sempre affabile Piero Laverda con la fida Sei Cilindri, Mr Martini e le sue special, Bimota Classic Parts, Stefano Bonetti e la Paton S1, che ha partecipato all’ultimo TT; fra i gazebo e gli stand incrociamo anche l’eterno Marco Dall’Aglio, il campione parmigiano.

SU TUTTO E TUTTI, PERÒ, SPICCAVA LA T12 MASSIMO, ultimo progetto del papà della F4 e della 916, quest’ultima presente in svariate versioni ma soprattutto in quella personale di Tamburini stesso. Superfluo, forse, sottolineare la bontà della gastronimia locale, del senso di ospitalità della zona e della bellezza dei luoghi; tutto questo, davvero Best Of Italy, anche senza Race.

Arrivederci all’anno prossimo, allora, per la quarta edizione di BOIR.

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