Ducati Streetfighter V4: i segreti del design

Jeremy Faraud, designer, ci ha raccontato tutti i segreti della sua ultima creatura, la Ducati Streetfighter V4. Ecco un estratto della sua intervista

Ducati Streetfighter V4: i segreti del design

Alessandro CodognesiAlessandro Codognesi

24 mar 2020 (Aggiornato alle 09:55)

Jeremy Faraud, ragazzo alto, dinoccolato e soprattutto giovane, è il designer della nuova Ducati Streetfighter V4. Ha disegnato anche altri modelli, ma questo è senza dubbio il più aggressivo e concettualmente complesso. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui, per capire quali sono state le maggiori difficoltà in fase di sviluppo.

Jeremy, parliamo di Streetfighter. Da dove nasce tutto e cosa è cambiato rispetto al primo modello?

Il concetto in realtà è molto simile: abbiamo tolto le carene a una superbike, messo un manubrio alto e aggiunto un faro molto più piccolo. Il resto però è completamente nuovo perché siamo partiti dalla Panigale V4, che ha un motore diverso, un telaio diverso…stesso concetto ma estetica completamente diversa, anche se ho voluto mantenere alcuni stilemi. Ad esempio tutto il corpo flottante sopra la parte meccanica ho voluto mantenerla, e poi il puntale rosso in basso, proprio come in passato.

Per disegnarla a cosa ti sei ispirato, a un animale o a qualcos’altro?

Nel 2017 quando mi è stato chiesto di fare la Streetfighter ho pensato che doveva essere una follia, perché questa moto deve essere molto performante sia in strada, sia in pista. Non è un compromesso, ma qualcosa di molto estremo e quindi questa ambiguità tra due mondi che non possono andare assieme è stato il punto di inizio. E a me come designer piace prendere spunti da altre cose, altri ambiti rispetto all’automotive, anche dalla musica, dai film… ed essendo nato negli anni '90 mi sono ispirato al Joker (grande fan di Batman, ndr) che ha proprio questa doppia anima. È qualcuno che si diverte e che ride, però allo stesso tempo è anche malvagio. Con questo slancio ho disegnato tutta la moto, che risulta molto aggressiva ma anche molto elegante. È stata pensata in maniera scomposta.

Se volete leggere l’intervista completa, la trovate sull’attuale numero di InMoto…!

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