Ducati SS 900: DNA sportivo

Commercializzata a partire dal 1975 e fino al 1982, la Super Sport 900 affianca e poi sostituisce la sorella minore di 750 cc

Giorgio ScialinoGiorgio Scialino

Pubblicato il 7 gennaio 2020, 17:00 (Aggiornato il 7 gennaio 2020, 17:51)

Nata per affiancare e poi sostituire la 750 SS, la Ducati SS 900, in effetti, ne riprende in blocco le sovrastrutture, con il motore - definito “Carter Quadri” - che deriva però dalla 860 GT, con l’aggiunta della distribuzione desmodromica, un rapporto di compressione elevato a 9,5:1 e l’eliminazione dell’avviamento elettrico. Una scelta quest’ultima che ha messo una pezza ai grattacapi che affliggevano la 860 GT, ed inoltre va a migliorare una estetica del motore che risultava un po’ discutibile alla vista. La soluzione del passaggio all’avviamento a pedale, semplice ed al tempo stesso funzionale, è valso un ritorno ad un aspetto decisamente più snello e sportivo.

Il motore con i carter dal design decisamente squadrato era all’epoca un tocco di modernità, ma oggi possiamo affermare che nel cuore degli appassionati non ha mai davvero rimpiazzato le più fascinose e tondeggianti linee presenti sul motore montato invece sulla 750 SS.

LA SERIE - La 900 SS venne prodotta in quattro serie: la prima con colorazione blu/argento, la seconda, a partire dal 1977, che era del tutto simile alla prima versione ma si differenziava per il serbatoio carburante;  la terza serie, quella di questo servizio, arrivò l’anno seguente e vantava un’inedita colorazione nero/oro che si aggiungeva alla livrea precedente e - grande novità – veniva proposta anche in versione biposto. Inoltre, su questa ultima versione fanno la loro comparsa per la prima volta i cerchi in lega. L’ultima serie in ordine di tempo risale al 1980, e si diversifica dalla precedente per nuove colorazioni e per i cerchi in lega di diversa fattura.

La moto nel suo complesso pesava 196 kg, aveva un interasse di 1510 mm ed una capacità del serbatoio di 20 litri. Le ruote erano da 18” mentre il comparto freni vantava tre dischi. La cilindrata effettiva era di 863,9 cc (alesaggio/corsa 86x74), e contava sullo schema tutto Ducati di distribuzione desmodromica monoalbero.


L’accensione era di tipo elettronico e l’alimentazione era affidata a due carburatori Dell’orto PHM da 40 mm. Il cambio era a 5 rapporti e la potenza erogata dal bicilindrico si attestava sugli 80 CV a 7000 giri. Un valore che spingeva la Ducati 900 SS fino a 225 km/h di velocità massima.

Nel 1982, dopo oltre 6100 esemplari prodotti verrà sostituita dalla nuova Ducati 900 S2.

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