BMW GS Trophy 2020: Ultima frontiera

BMW GS Trophy 2020: Ultima frontiera

Appena in tempo prima dell'esplosione del Corona Virus, l'avventura con BMW in Nuova Zelanda ci ha regalato emozioni, fatica, momenti indimenticabili. Un sogno da 2.500 km di curve, sterrati e panorami fiabeschi

19.03.2020 17:37

 

In vetta fino alla fine

Poi, dopo una drammatica sveglia alle 3:30, arriva il momento di traghettare a sud. E alla carovana del GS Trophy si disvelano panorami inediti: boschi, fiordi, montagne, verdi praterie tagliate da fiumi e mille corsi d’acqua. Da gustare con gli occhi nella migliore delle ipotesi, da guadare quando il percorso lo richiede. Un percorso che si inerpica su sentieri più tecnici, quasi delle mulattiere in certi casi, che richiedono un certo impegno al gruppo. E il team italiano, in questo, non è secondo a nessuno. Non a caso, nelle prove di guida pura, si è aggiudicato parecchi primi posti durante gli otto giorni. Segno che Alberto, Federico e Michele con il gas ci sanno fare in ogni circostanza. Un gruppo, quello tricolore, che ha saputo distinguersi anche per simpatia: ma su questo c’erano pochi dubbi fin dall’inizio, considerato il carattere aperto di noi italiani.

GS Trophy 2020 Oceania: il quarto giorno in Nuova Zelanda   FOTO

GS Trophy 2020 Oceania: il quarto giorno in Nuova Zelanda FOTO

Le immagini spettacolari di questi primi giorni in Nuova Zelanda in sella alle BMW F 850 GS. Tra scenari mozzafiato e prove in sella durissime

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Una caratteristica che ha aiutato specialmente durante i trasferimenti che sono da affrontare insieme a un altro gruppo (che a rotazione cambia di giorno in giorno): e con l’interfono che permette di comunicare “live” le situazioni divertenti non mancano. Specie nei momenti di difficoltà. Sentire le imprecazioni in giapponese, inglese, spagnolo, arabo... non ha prezzo. La classifica, negli otto giorni di competizione, racconta di una sfida serrata soprattutto tra i team sudafricano, francese e italiano, con qualche outsider a scompigliare le carte: una sfida che si è risolta al fotofinish, all’ultima prova prima dell’arrivo a Queenstown, quella che attribuisce punteggio doppio. E proprio sul finale, l’Italia ha perso il secondo posto (che aveva mantenuto fino alla sera prima) a vantaggio dei transalpini. Primi i sudafricani.

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