Prova KTM Duke 790: #Sottoesame

La media che mancava alla Casa austriaca per combattere nel segmento delle 800 cm3. Cattiva e performante come le sorelle maggiori e con un'elettronica di livello. Scopriamo con quale punteggio ha superato il nostro test

Andrea ToumaniantzAndrea Toumaniantz

2 nov 2018 (Aggiornato alle 10:30)

E' stato il primo modello realizzato dagli "orange" intorno al nuovo bicilindrico in linea LC8c di 799 cm3 da 105 CV dichiarati; e se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo aspettarcene delle belle. Prestante, ma anche godibile a bassa andatura, la KTM Duke 790, in termini di performance, non ha nulla da invidiare alle cilindrate superiori: poco peso, 169 kg dichiarati, e una ciclistica facile e reattiva. Lo "scalpello", come è stata soprannominata in KTM, lascia veramente un solco sulla strada e nell’animo di chi la guida. La nuda austriaca è la protagonistra di questo #SottoEsame.

DESIGN - Scolpite a spigoli vivi come con un’ascia, le sovrastrutture sono molto ridotte, e lasciano in vista motore e ciclistica, coinvolgendoli ampliamente nella definizione del look. Il faro anteriore full led, ormai icona distintiva dei modelli Duke, la caratterizza fortemente nella parte anteriore. Buona la qualità globale di plastiche, vernici e saldature, per le quali non abbiamo notato punti deboli. Come per tutte le KTM, il look Kiska deve piacere. Voto: 8

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