Prova Triumph Speed Twin 1200: primo contatto

La Speed Twin è una Roadster pura, dall’aspetto classico e dalle prestazioni vivaci, che va a completare la gamma Modern Classic della Casa inglese

Giorgio ScialinoGiorgio Scialino

22 gen 2019

Siamo stati sull’isola di Maiorca per la presentazione stampa internazionale di una delle novità Triumph più interessanti del 2019, capace di mettere in campo prestazioni convincenti e un look classico, senza tempo. Di seguito, le impressioni a caldo; la prova completa, invece, sul prossimo numero di InMoto in edicola.

MOTORE E TELAIO DERIVANO DIRETTAMENTE DALLA THRUXTON, ma la linea appare complessivamente meno sportiva e piacevolmente snella. Il motore è un bicilindrico parallelo da 1.200 cc capace di 97 cavalli a 6.750 giri e di un picco di coppia pari a 112 Nm a 4.950 giri. Buone le sospensioni, sia davanti che dietro l’escursione è di 120 mm: la forcella, in particolare, propone steli da 41 mm ed è ben tarata per l’uso stradale; al posteriore, i doppi ammortizzatori (regolabili) lavorano in maniera ottimale e si inseriscono splendidamente nella linea generale della moto.

IL SERBATOIO ha una linea tondeggiante, una grafica indovinata e il tappo di rabbocco tipo Monza. La forcella telescopica di tipo tradizionale è rivestita con soffietti in gomma, il telaio tubolare è a doppia culla, e i corti parafanghi sono in alluminio satinato. Aspetto classico, ma anche tanta tecnologia.

I CERCHI SONO A SETTE RAZZE DA 17”, l’impianto frenante conta su due dischi da 305 mm e pinze Brembo a 4 pistoncini all’anteriore, mentre al posteriore c’è un disco da 220 mm coadiuvato da una pinza Nissin a 2 pistoncini. Il tutto si traduce in una frenata adeguata alle prestazioni del mezzo e modulabile. Efficaci anche i riding mode - Road, Rain e Sport, che si differenziano per la risposta all'acceleratore e il livello di intervento del traction control, ma non per la potenza erogata - e il controllo di trazione, disattivabile.

COME VA - Chi si aspetta una guida rilassante e precisa non rimarrà deluso. Appena in sella si nota una strumentazione ben visibile con le spie di controllo integrate nel contagiri e nel tachimetro. La leva offerta dal manubrio è buona, l’acceleratore Ride by Wire lavora bene, e così pure la frizione con comando assistito. L’ergonomia del mezzo è perfetta e il risultato è una splendida posizione di guida, meno caricata in avanti rispetto alla Thruxton, con e le pedane poggiapiedi meno arretrate e più comode. Il peso dichiarato (196 kg) è di 10 kg inferiore rispetto alla progenitrice. Nel misto la moto risulta agile e intuitiva e a velocità elevata non accusa problemi di stabilità.

TRE GLI ABBINAMENTI CROMATICI e circa 90 gli accessori dedicati, per una moto bella da vedere e da guidare. Il prezzo per la versione monocolore è di 13.200 euro e in Italia sarà disponibile da fine marzo.

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