Dieci, solo dieci. Un articolo nato quasi per gioco, con l’idea di fare un elenco delle moto che hanno lasciato il segno, le pietre miliari del motociclismo. Ma sceglierne solo dieci obbliga a lasciare fuori troppi modelli!
Fino ad allora c’erano le stradali da una parte, di solito pluricilindriche, e le enduro dall’altra, con i loro motori 2T. L’XT 500 introduce una filosofia nuova, che un giorno verrà chiamata crossover. Un’endurona stradale semplice, un po’ scrambler, un po’ enduro. Però con un motore monocilindrico 4T di grossa cubatura. Che richiama i motori inglesi, e il Gilera 500. L’avviamento era a pedivella, croce e delizia dei grossi mono, che tante tibie e caviglie hanno mietuto con il temutissimo calcio di ritorno della pedivella. La Yamaha per andare incontro ai suoi clienti, sulla XT pensò uno spioncino con un segno bianco che appariva quando il motore era in compressione, pronto a ricevere il calcio giusto per l’avvio. Fu un successo enorme. Di lì a poco verranno i raid africani, l’XT crescerà di cilindrata, e arriverà un altro fenomeno commerciale incredibile, chiamato Ténéré. Dall’XT 500 è scaturita la moda delle endurone stradali con motori monocilindrici 4T.
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